Fitosteroli e Omega 3esercitano nuovi effetti regolatori sulle vie metaboliche e infiammatorie
La malattia cardiovascolare (CVD) è una patologia molto comune ed è la causa principale di morte e disabilità in tutto il mondo. La riduzione del rischio della CVD è una delle principali sfide della medicina.
Oggi, l’incidenza di persone in sovrappeso e obese sta aumentando, diventando un importante fattore di rischio per una serie di malattie tra cui l’aterosclerosi e la CVD stessa. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che lo stile di vita e le abitudini nutrizionali sono strettamente associate all’insorgere della CVD.
Una strategia terapeutica molto comune per la prevenzione della CVD è l’integrazione dietetica. Gli effetti cardio-protettivi dovuti all’assunzione di acidi grassi polinsaturi (PUFA) sono stati esaminati in diversi studi, che hanno dimostrato che le diete arricchite da acidi grassi polinsaturi omega 3 (ω3-PUFA) da piante e pesci hanno un ruolo importante nella prevenzione della CVD.
Alcuni degli effetti benefici degli alimenti ricchi di PUFA includono una ridotta suscettibilità a soffrire di aritmia ventricolare, effetti anti-trombogeni e antiossidanti, ritardo della crescita delle placche aterosclerotiche, miglioramento del profilo lipidico e lipoproteico, nonché effetti antiinfiammatori e ipotensivi. È stato dimostrato inoltre che i cibi integrati di PUFA riducono i livelli di trigliceridi.
Inoltre, l’integrazione dietetica con fitosteroli (PhyS) ha mostrato una riduzione del rischio di CVD ed è una strategia nutrizionale per ridurre i livelli di colesterolo.
Il gruppo di ricercatori di questo studio ha dimostrato in precedenza che l’assunzione di latte con basso contenuto di grassi integrato con PhyS riduce i livelli di colesterolo; mentre l’integrazione con ω3 riduce i livelli di colesterolo, di trigliceridi e di lipoproteine a bassa densità.
In questo studio i ricercatori hanno indagato se le proteine nelle principali lipoproteine (lipoproteine a bassa densità (LDL) e lipoproteine ad alta densità (HDL), così come le proteine nella frazione plasmatica libera da lipidi (LPDP), sono state regolate dall’assunzione di latte con PhyS o latte con ω3, in volontari sani in sovrappeso. Lo studio è stato di tipo longitudinale con 32 volontari sani con indice di massa corporea (BMI) 25-35 kg / m2.
Sono stati analizzati i campioni prima di ogni intervento e dopo 4 settimane di assunzione di latte con PhyS o ω3. L’assunzione di latte PhyS non ha provocato cambiamenti nella frazione proteica plasmatica associata ai lipidi, mentre il latte ω3 ha significativamente aumentato il contenuto di lipoproteine a bassa densità LDL, di apolipoproteina (Apo) e ha indotto un aumento di diverse proteine associate a lipoproteine ad alta densità HDL.
È interessante notare che l’assunzione di latte con PhyS induce una riduzione delle molecole infiammatorie, il che non si è riscontrato dopo l’assunzione di latte con ω3. Non sono state osservate variazioni nel LPDP dovute a latte con ω3. Questo studio fornisce nuovi risultati e in particolare sottolinea che il latte con PhyS induce un’attenuazione delle infiammazioni, mentre il latte con ω3 induce un miglioramento nel metabolismo lipidico.
Dunque l’integrazione nelle diete di ω3 e PhyS può prevenire la CVD inducendo un cambiamento nel profilo lipidico e riducendo l’infiammazione. Questo è di grande importanza nei soggetti obesi, poiché sono più predisposti a subire alterazioni metaboliche e quindi aumentare il rischio di CVD.
Uno stile di vita sano e un’alimentazione adeguata sono fattori chiave nella prevenzione del CVD e i risultati di questo studio sostengono la nozione di integrazione dietetica con PhyS e ω3, con effetti benefici contro il CVD in individui sovrappeso e obesi agendo su due punti caratteristici del CVD, ovvero l’infiammazione e il metabolismo lipidico.