L’evoluzione degli esseri umani è avvenuta su una dieta bilanciata da acidi grassi omega 6 e omega 3. Un apporto elevato dell’acido grasso omega 6 ed un alto rapporto di omega 6 / omega 3 vengono associati ad un aumento di peso sia negli animali che negli umani. Invece, una assunzione elevata di acido grasso omega 3 fa diminuire il rischio di un aumento di peso.
Diminuire il rapporto di LA/ALA negli animali previene il sovrappeso e l’obesità. Acidi grassi omega 6 e omega 3 competono per i loro enzimi bio sintetici perché hanno proprietà fisiologiche e metaboliche distinte. Il rapporto equilibrato di omega 6 / omega 3 è un fattore critico per la salute in tutto il ciclo della vita perchè bisognerebbe mantenerlo il più costante possibile.
Il tessuto adiposo è l’organo principale di destinazione periferica che gestisce gli acidi grassi, e AA è richiesto per differenziazione degli adipociti (adipogenesi). Il contenuto di AA e LA maggiore negli alimenti è stato accompagnato sempre da un aumento significativo della AA/EPA+DHA rapportato all’interno del tessuto adiposo, che conduce ad una produzione aumentata nei metaboliti di AA,PGI2 alfa che inibisce il processo, considerando che l’aumento del consumo di EPA e DHA conduce alla omeostasi del tessuto adiposo attraverso la perdita dello stesso e ad un aumento della biogenesi mitocondriale.
Un’elevata assunzione di acido grasso omega 6 conduce ad un’iperattività del sistema endocannabinoide,considerando che gli acidi grassi omega 3 possono portare ad una normale omeostasi, ovvero possono diminuire,invece, l’iperattività.
Un elevato apporto di acidi grassi omega 6 può portare ad aumentare la resistenza di leptina e di insulina, mentre gli acidi grassi Omega 3 possono portare ad una perdita di peso e regolarizzare l’omeostasi. Perché un alto apporto di omega 6 e omega 3 è associato al sovrappeso o obesità, mentre un rapporto equilibrato diminuisce il guadagno di peso e obesità?
E’ essenziale che ogni sforzo fatto per diminuire gli acidi grassi omega 6 nella dieta, aumenti, però, un apporto di acidi grassi omega-3.
Questa modifica può essere eseguita da un cambiamento di oli dietetici vegetali ad alto contenuto di acidi grassi omega 6, come ad esempio: olio di mais, girasole, cartamo, semi di cotone e olio di soia; oppure di oli ricchi di omega 3s, come ad esempio: lino, perilla, Chia, colza; oppure di oli monoinsaturi, come ad esempio: olio di oliva, olio di macadamia, olio di nocciola o olio di girasole. Bisognerebbe, poi, aumentare anche l’assunzione di pesce per due tre volte a settimana, mentre bisognerebbe diminuire l’assunzione della carne.
Nelle indagini cliniche e prove di intervento è essenziale che la dieta sia prescritta in maniera definitiva con termini precisi riguardanti il contenuto di acidi grassi omega 6 e omega 3, poiché le concentrazioni finali di acidi grassi omega 6 e omega 3 sono determinate da ingestione dietetica ed il metabolismo endogeno è essenziale.
É necessario, inoltre, che in tutte le indagini o prove di intervento, gli acidi grassi omega 6 e omega 3 vengono determinati precisamente nei fosfolipidi di membrana del globulo rosso. Nelle gravi condizioni di obesità eccessiva i farmaci e la chirurgia possono esserci di aiuto,ma non sempre è così,perchè ci sono spesso delle eccezzioni.
Concludendo, è sempre bene mantenere un rapporto bilanciato di omega 6 e omega 3 per goderne i suoi benefici, in concomitanza ad una dieta specifica per ogni tipo di persona. È importante per la salute di ogni essere umano!